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Il cammino dei vulcani, molto più di una semplice guida

Il cammino dei vulcani è un ’itinerario di 110 km che corre lungo i monti Sabatini, ed è anche un libro di Marco Pastonesi e Fernanda Pessolano

 

Il nome è affascinante: il cammino dei vulcani. Come se a camminare fossero proprio loro, i vulcani. E fu proprio così. Perché la terra s’incendiò, scoppiò, eruttò, e le montagne si squartarono, e le valli si aprirono, e i laghi si formarono, finché la natura si assestò, resuscitò e rifiorì.

E’ quello che corre lungo i monti Sabatini, il Cammino dei vulcani. Ed è quell’itinerario di 110 km tracciato da un tesoro naturale del patrimonio mondiale dell’Unesco, la Faggeta di Oriolo Romano, a un altro patrimonio, ma archeologico, mondiale dell’Unesco, la necropoli etrusca della Banditaccia a Cerveteri, collegando tre parchi (Bracciano-Martignano, Treja e Veio) e tre antiche vie (Francigena, Amerina e Clodia) con sentieri già tracciati e percorsi, a una trentina di km a nord di Roma. Luoghi ignorati per la forza di attrazione della città più bella al mondo, esclusi da autostrade e ferrovie ad alta velocità, oscurati da mete alla moda e trascurati da turismi insostenibili.

Il Cammino dei vulcani non è solo un elogio alla lentezza, ma anche un inno alla storia e alla geografia, una riscoperta del chilometro zero a tre chilometri all’ora. Una dichiarazione d’amore e di scambio, di cultura ecologica e turismo sostenibile. Un cammino che parte dal basso, ideato da un’associazione, che come molte altre, proteggono, percorrono, tracciano, costruiscono contenuti e molte volte puliscono luoghi abbandonati, per valorizzare quello che esisteva, anche quello che è stato già fatto da altri, soprattutto per collegare creando un senso di appartenenza e un motivo di orgoglio. Un cammino pensato per tutti anche per le famiglie. Il punto di partenza e quello di arrivo raggiungibili anche con il treno, così da facilitare lo stacco dalla realtà di tutti i giorni. Tappe mai oltre i 25 km, così da poter lasciare le forze, e la voglia, di osservare, approfondire, studiare. Altimetria trascurabile, ma sufficiente per godere di panorami e paesaggi. E tante piccole sorprese quotidiane, geologiche e botaniche, artistiche e gastronomiche, ciascuna con una sua storia da leggere e raccontare.

Da Oriolo a Trevignano, da Trevignano a Campagnano, da Campagnano ad Anguillara, da Anguillara a Manziana, da Manziana a Sambuco, da Sambuco a Cerveteri. Qui ci sono echi di Goethe ma anche rime di Gianni Rodari, qui ci sono impronte di falisci ma anche opere di romani, qui ci sono silenzi musicali e abitanti invisibili. E in ogni stagione il Cammino sembra modificare la sua carta d’identità.

Marco Pastonesi e Fernanda Pessolano hanno scritto “Il Cammino dei Vulcani” (Ediciclo, 128 pagine, 14 euro), molto più di una semplice guida. Perché oltre alla descrizione di ciascuna tappa, con distanze, dislivelli, punti critici e d’interesse, descrizione del percorso e tutte le informazioni indispensabili per mangiare, bere e dormire, e per l’assistenza in caso di necessità, ci sono approfondimenti scientifici grazie alla collaborazione con il vulcanologo Sandro Conticelli, la geologa Ilaria Mazzini, il naturalista Umberto Pessolano, l’archeologo Settimio Cecconi, il botanico Stefano Valente, la studiosa Lavinia Cecconi, l’ornitologo Fulvio Fraticelli, la medica Laura Fiorani, l’esperta in comunicazione Caterina Acampora. Brevi soste per riposare e leggere, più immersi e più compresi in questo straordinario teatro naturale. E finalmente scoprire come la Caldara di Manziana, dove la terra sprigiona e schiuma il suo calore, abbia le stesse radici del cratere prosciugato di Lagusiello, e come il Castello di Bracciano abbia gli stessi proprietari degli archi dell’acquedotto di Boccalupo, e come il cielo sopra il lago di Monterosi vanti la stessa musica e la stessa pittura del cielo sopra il lago di Martignano.

“Il Cammino dei Vulcani” è, nel suo piccolo – il suo piccolo di cammino e di guida - un grande album di famiglia. Il merito è di Nico Marziali, che da anni fotografa il territorio: all’alba e al tramonto, nel dettaglio e all’orizzonte, nella natura e negli abitanti. Spazi nel tempo, istanti con il dono dell’eternità. Più adatti forse a gallerie e atelier che non a una guida, eppure perfetti per una guida che cerca di scavare e scolpire, non solo indicare ma anche ispirare. Non solo. La guida si (e ci) arricchisce di foto naturalistiche di Paolo Nicolai e Umberto Pessolano, ritratti di piccoli animali e volatili sorpresi da un occhio esperto e capace, e di immagini di fotografi e archivi del territorio che hanno messo a disposizione il loro materiale: Loretta Antonini, Socrate Pontanari, Sergio Vettore, Massimo Mondini, Stella Conte, Pino Pesce – FB Oriolo borgo autentico e C’era una volta Bracciano.

La presentazione del libro, che si terrà sabato 25 maggio, ha il patrocinio del Consorzio lago di Bracciano che ospita l’evento, del Parco naturale e regionale di Veio, Parco regionale e naturale Valle del Treja, dei comuni di Bracciano, Cerveteri, Monterosi.

Programma della giornata: 25 maggio ore 16.45 presentazione del libro/Battello del lago, al Molo degli inglesi di Bracciano. Partecipano: Marco Pastonesi, Fernanda Pessolano, Sandro Conticelli, Ilaria Mazzini, Settimo Cecconi e Sergio Celestino. 

Durata 1.30, Imbarco ore 16.45, Partenza ore 17, Prenotazione obbligatoria 3498728823, levocidelvulcano@gmail.com. Partecipazione gratuita. (Foto: Nico Marziali)

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